RUMORE
(nov. 07). In crescita costante, la toscana fromSCRATCH valica i confini
nazionali con questo split, che affianca uno dei nomi più interessanti
dell'underground italiano e una formazione veterana della scena di Toronto.
Aprono i fiorentini miranda, e quanto di buono disse lo scorso anno l'album
rectal exploration viene ribadito e spinto oltre. Ancora più
originali e focalizzati, i tre si muovono infatti con personalità
fra gli Oneida più krauti, certi Liars e un LCD soundsystem scassato
e minimale, con sfregi free e andamenti dub malati. Senza sfugurare affatto
(anzi!) di fronte ai più esperti colleghi canadesi. Che la leggenda
vuole formatisi nel 2001 a un concerto tributo ai Fall, e che annoverano
proprio Mark E. Smith e soci fra le influenze principali del loro art-punk,
insieme soprattutto agli EX. Eidolon, otto intensi minuti, la loro traccia
migliore. MUCCHIO SELVAGGIO Tornano a farsi sentire i Miranda, ma non sono soli. Questo album è infatti diviso in due parti, come sottolinea il titolo, la prima con quattro brani affidati agli italiani e la seconda con tre composizioni firmate dai canadesi The Creeping Nobodies. La simbiosi tra le due entità è perfetta, complice la medesima visione musicale, brutale, grottesca, deviata e violenta. Se i secondi paiono a tratti The Ex invaghitisi dei Devo (“Anatema” è un incubo ossessivo che si muove su quelle coordinate) oppure un’orda di sinistri seguaci della new wave più oscura e tribale (“Eidolon”), i primi fanno un ulteriore passo avanti nella metabolizzazione di quegli ingredienti (il post-punk più deragliante, Captain Beefheart, frammenti di no wave) che costituiscono fin dall’inizio il background del gruppo e che nel precedente “Rectal Exploration” era già a buon punto. Lo fanno lavorando sui ritmi, e l’introduttiva “Head Growing” è un ottimo biglietto da visita in tal senso, immaginaria session tra i Residents e la nuova ondata punk-funk. Più ossessive e meno “orecchiabili” – ma altrettanto interessanti – “Your Clock It Never Works” e “Vomit On Your Shoes”, canzoni che ricorrono ad atmosfere più rumoriste e dissonanti, mentre “Furry Guys Looking For A Flat Girl” è un eccellente esperimento a base di discomusic fuori giri e ripetitività krautrock. Un passo avanti si diceva, per un gruppo che, pur nell’ambito delle musiche minoritarie e “marginali”, ci sembra capace di competere ad armi pari con l’estero (www.fromscratch.it). Alessandro Besselva Averame BLOW UP (feb. 08). Miranda e creeping nobodies, Italia chiama Canada. Lo scambio culturale avviene all'insegna dell'eclettismo, di un linguaggio post-punk contaminato. Il trio fiorentino ha il groove ed un certo senso della melodia. Your clock it never works e la più minimale furry guys looking for a flat girl per esempio possono ricordare gli El Guapo. Ogni brano porta tuttavia con se pronunciati sintomi di devianza, che si può trasmettere attraverso litanie assenti, screzi e sfilacciamenti tessiturali o grazie all'ausilio di suoni sintetizzati. Se i Miranda hanno un base più solida su cui sperimentare la loro instabilità, i Creeping nobodies- almeno a sentire le tre tracce loro destinate - presentano un approccio non più radicale ma certamente più inafferrabile. Lockstep in maniera giocosa e ossessiva batte un tasto alla Fall, Anathema sembra una composizione da musichall rivisitata mentre eidolon cattura per il dolce motivo femminile e per la reiterazione di un giro epico (vagamente alla wall of voodoo). I due gruppi giungono a risoluzioni diverse ma si capiscono bene tra loro, adottando una diplomazia dello spaesamento che è il frutto di una comune libertà creativa. KRONIC. Italia chiama Canada. FromScratch supera i confini nazionali, vola sino in Canada e chiama a rapporto i Creeping Nobodies per uno split con i nostri Miranda. La parte italiana del disco si conferma per valore e proposta, aggiungendo alla dinamiche noise conosciute una trasfigurazione personale del Liars-pensiero, rendendo più malato e coinvolgente il contenuto dei brani. Il gruppo di Toronto, invece, evidenza un`ottica art mefistofelica, a tratti con qualche retaggio post punk, ma attraente e persuasiva soprattutto nella conclusiva "Eilodon": percussioni, echi, chitarra e voce femminile per una litania da pelle d`oca. MUSICCLUB I Miranda sono una vecchia conoscenza di casa FromScratch che con il loro album Rectal explorations hanno dato già ampia prova di saperci fare eccome segnalandosi come una delle band più interessanti degli ultimi tempi. Dall’altro lato di questo split - uscito sempre per la suddetta etichetta, piccola ma attiva assai – ci sono i canadesi The creeping nobodies. Lo split in generale offre ottimi spunti e fa il suo porco lavoro. Riconferma i miranda come grosso gruppo in fase di evoluzione e maturazione, in una ricerca fra ritmo e frastuono senza pari in Italia e ci fa scoprire i the creeping nobodies come portatori sani di psichedelico frastuono. ROCKIT. From Scratch sposa Italia e Canada e due band, Miranda e The Creeping Nobodies, che marciano sul bordo dello stesso dirupo. Il territorio è qualcosa di sconfinato tra l'art-punk e una no-wave di direzioni noise. Uno split sull'onda di correnti gravitazionali, che coinvolge vorticosamente in melodie malate e percussioni tribolanti. Le quattro tracce Miranda presentano un rumore più contenuto rispetto alla follia disarmante di "Rectal Exploration", pur conservandone le tempie sudate. Uno stile che si consolida, i cui mostri gridano già da dentro il blocco di marmo. Sono gravidi e gonfi sempre sul punto di strabordare. Ruvidi ma mai accondiscendenti. Discendenti lontani dei Can volutamente andati a male e desiderosi di spiegazioni. La testa che cresce ("Head growing") passa a The Creeping Nobodies strisciando sullo stesso fango attraverso la mediazione di un dolce pendio. I canadesi hanno essenza più ipnotica tremolante, forse più morbida dei Miranda. Ad ogni modo, scocca l'ora del diavolo. Demoniaci da ricordare gli occhi porpora di Nick Cave ma accentuano ottiche punk e sregolatezze cupe di dichiarazione d'indipendenza. Coronano il matrimonio con discese melodic-noise e riti di espiazione femminili. Un amore bello acido e nervulento. La dote che le due band caricano sul calesse precario è lo sfibramento di caldi e umidi ventri in paludi nebbiose dove si rischia di affogare e non tornare più a galla. Una prova di vitalità, curiosità e fermento della From Scratch che funziona e respirerà profondamente. (08-02-2008) CLAUDIA SELMI ROCKSHOCK Che cos’è un cocktail? È la fusione di due o più ingredienti, con tasso alcoolico elevatissimo, che formano delle miscele esplosivamente gustose, che provocano adrenalina e alterazione dei sensi nell’individuo. Provate ad immaginare due band che si fondono e mettono insieme la loro arte, come è successo agli italianissimi Miranda e i canadesi The Creeping Nobodies, che hanno deciso di diversi lo spazio a disposizione di un Cd per realizzare sette brani dannatamente distorti, melodici e che violentemente diventano trascinatori di suoni. La creatura partorita dalla mente dei Miranda e i The Creeping Nobodies è un concentrato di musica alternativa e visionaria, raffinata ed artigianale. È un disco “in parti”, in cui attraverso i brani si sentono quelle che sono le congruenze ed incongruenze delle due band. I primi quattro brani elaborati dai Miranda possono sembrare ripetitivi, perché par che tocchino le stesse linee sonore, perché caratterizzate da suoni elettronici sintetizzati, batteria fastidiosa quasi minimale e testi poco armonici. Invece ognuno di questi è minuziosamente ricercato ed ha un suo perché. The Head Growing (Dowload) è potenziato nel ritmo, cadenzato nelle parole, distorto ed eccentrico nei suoni; in Your Clock It Never Works la voce è quasi assente, come se le parole non volessero urlare la melodia, suoni che rievocano il tribale; in Vomit In Your Shoes ci sono forti vibrati e sembra crearsi una leggera unione tra il corpo e lo spirito; in Murry Guys Looking For a Flat Girl, l’ultimo brano che chiude la comparsa dei Miranda si evidenzia che il testo diventa ripetitivo da creare lievi sfumature forzate. Ai The Creeping Nobodies toccano gli ultimi tre brani in scaletta, canzoni fatte di sonorità leggere e raffinate. Lockstep è un brano evasivo, duro, cadenzato, Anathema diventa ricercato, si passa dal blues, al jazz al rock alternative, con cori liberatori; Eidolon, il brano conclusivo, assume una impostazione karmica, i suoni si fanno morbidi, con influenze country, è un brano che crea mondi paralleli, cioè quello spirituale e quello terreno, quello materiale e quello trascendentale. Questo Split è un disco artificialmente provocatorio, tutto da godere per vecchi e nuovi fans delle due band. ARTISTSANDBANDS Non chiamatela interpolazione, nemmeno collaborazione. Questo Split Cd è lo scontro. Vivace, eterogeneo, violento, ma regolato da rigide regole di fair play. I nostrani Miranda e i canadesi The Creeping Nobodies non uniscono le forze, bensì ne ricercano la sublimazione attraverso il confronto reciproco. E paradossalmente ci si accorge di come un oceano non sia in grado di determinare il suono, di come ogni mondo sia un contraddittorio paese. Ma nel sofisticato villaggio globale gli stimoli sono infiniti e riconducono a sensazioni da percepire così come sono, prive di coordinate spazio-temporali. Non sorprendetevi se l’indie, il noise, l’industrial possiedono questo effimero dono dell’ubiquità. Ubiquità che non sempre segue la qualità. L’abuso che logora, l’abuso che favorisce il prolificare di copie e uccide l’originalità. Dovendo guardare al caso singolo però, più precisamente al nostro caso, ecco che questa tendenza appare meno forte. I Miranda riescono (e qui ci scappa la lode) a costruire futuristiche architetture indie, nonostante l’italico terreno privo di cultura alternative in grado di fare scuola. L’improvvisazione fa da collante e a definire l’estetica dei quattro brani a loro attribuiti troviamo cupe sonorità industriali e sprazzi di post-rock da non prendere troppo sul serio. Ogni tanto qualche lirica cantilenante sperduta nel “rumore” vigoroso e scarno ma sono piccoli accenni, suggestioni subito dissolte. In chiusura del disco, i tre brani dei Creeping Nobodies, non molto diversi dai “cugini” italiani, a dire il vero ma dotati di gusto e compattezza leggermente superiori. Il furore caotico dei Miranda ha lasciato spazio alle atmosfere meno stridenti dei canadesi: il mosaico ritmico si fa più omogeneo e la struttura meno votata all’improvvisazione. Più punk, meno sperimentazione. Emerge anche una certa predisposizione melodica che rappresenta un punto a favore della band canadese e un connotato particolare in grado di renderli subito riconoscibili all’interno del cd. Colpisce l’estrema somiglianza tra le due band, colpisce l’autentica passione che trasuda dai loro brani, colpisce il suono scarno, sporco, violento e a suo modo, fortemente sentimentale. Sono due band che sanno il fatto loro e sono in grado di dimostrarlo senza paure. Due facce, la stessa medaglia. Il risultato? Indie-rock (e ci sembra di essere riduttivi) ma solo per amanti del genere. SANDS-ZINE. Le nuove uscite fromSCRATCH per questo secondo scorcio di 2007 portano con sé conferme e novità. Alcune di queste sono già presenti nello split tra i Miranda e i Creeping Nobodies, come dire, il passato, presente e futuro dell’etichetta. Dopo il brillante esordio di due anni fa, i Miranda ritornano con una manciata di canzoni grazie alle quali si confermano come valido esempio di riscrittura dell’indie anglosassone. Cambiano le direttive, in quanto ad ispirare il trio fiorentino ci sono stavolta band del giro punk-disco-funk et similia di cui riprendono ritmiche ora dub ora ossessive e chitarre in acido: vengono in mente a tal proposito tanto i Chinese Stars, in head growing, quanto gli El Guapo, in your clock it never works e furry guys looking for a flat girl. Al gioco, anche se derivativo, va riconosciuto una qualità del suono ed un’interpretazione di genere davvero sopra la media. Più sporchi e dissacratori i The Creeping Nobodies che coniugano noise alla Sonic Youth, periodo metà ottanta (lockstep, lo psycho-rock di anathema; la cavalcata pop-psichedelica di abakuà), ad una vena ironica molto personale (si ascoltino le caratteristiche armonie vocali). SENTIREASCOLTARE. Due formazioni strambe e fuori moda si incontrano in uno split cd breve e intenso, dall’artwork delizioso. Dei nostrani Miranda avevamo apprezzato il post-rock abrasivo e spigoloso del precedente Rectal Exploration, ma li ritroviamo ancor più sghembi e groovey nei 4 pezzi di loro competenza. Aperture free, ritmi (quasi) danzerecci, sincopi basso/batteria, grooves malatissimi, breaks ipnotici; i tre dimostrano di essere ormai un gruppo senza più riferimenti precisi ma in grado di organizzare un melting-pot musicale eclettico e sempre più indefinibile. Dei veterani canadesi ormai si dovrebbe sapere tutto, se si è amanti dell’art-rock più deviato. Cabarettistici e sguaiati, asimmetrici e claudicanti, i cinque sono di quella pasta di musicisti capaci di salire sui tavoli di uno scalcinato e semideserto bar di provincia per urlare le proprie canzoni incuranti di tutto e tutti. Per inquadrarli diciamo che potrebbero essere dei Fall visionari e ubriachi in fissa con marcette da paese, musica desertica e psichedelia d’accatto. Aspettiamo frementi il nuovo Augurs & Auspices su Deleted Art; potrebbe essere la definitiva consacrazione. SUCCOACIDO. Registrare uno split tra due band può essere un incentivo ad unire le forze, oppure un confronto tra stili, una sfida amichevole o ancora uno spazio da condividere, dove mettere in comune idee, strumenti, ambizioni. In questo cd l’accostamento è fra due definizioni di “rock deviato”, fra i fiorentini d’adozione Miranda (i più post-punk) ed i canadesi Creeping Nobodies (una sorta di art-rock tutto giocato sulle atmosfere). Quattro sono le canzoni dei Miranda cui tocca il compito di aprire le danze: la malatissima Head Growing segnala un gruppo in crescita costante, che mastica e digerisce la no-wave newyorchese integrandola con vitamine di marca Liars e additivi disco-funk (specie in Furry Guys Looking For A Flat Girl), senza timore di sfigurare di fronte ai propri numi tutelari. “Sbilenchi” è l’aggettivo usato più spesso per descrivere i Miranda, e ci sarà una ragione: quel che è certo è che il trio ha trovato la sua dimensione ideale grazie a canzoni brevi e taglienti, la sfacciata indolenza del cantato e ad imprevisti contorcimenti di synth e chitarre, una formula che sembra non invecchiare mai. Vengono da Toronto i Creeping Nobodies, che si presentano con tre brani rappresentativi della loro proposta: il gruppo si situa al crocevia tra noise anni ’90, scoordinato art-punk (possono ricordare vagamente gli olandesi Ex) e dilatazioni post-rock, evitando di imboccare un’unica strada ma restando sempre al bivio. Si alternano momenti fragorosi (Lockstep) ad alternanze fra pieni e vuoti (la lunga Eidolon, un patchwork di tutte le loro influenze), non sempre cogliendo il segno, ma dimostrando una consumata esperienza nel maneggiare sonorità insidiose e irregolari. Una prova interessante, suggellata dall’artwork del digipack, curato da Maicol&Mirco ed Elena Rapa, un gioco di contrasti, di tonalità accese, di distanziamenti dal rock: in fuga verso il futuro. Italo Rizzo INDIE-ZONE. L’incontro/scontro fra due realtà sperimentali come gli italiani Miranda ed i canadesi The Creeping Nobodies può dare vita a qualcosa di eccezionale come ad un risultato troppo pasticciato. In realtà alla fine quello che ci troviamo in mano è un disco che si attesta su livelli medi, premiato più dalla vena del gruppo canadese, grazie al suo sound fatto di attitudine punk mescolata a chitarre sbilenche (immaginatevi dei Dead Kennedys molto più deliranti) che non disdegna sortite più melodiche (Eidolon, fra influenze giapponesi e chitarre morriconiane), che da quella del trio italiano, che a furia di sperimentare fra hip hop, post rock, noise ed elettronica perde la bussola, partorendo comunque un buon pezzo con la buttholesurferiana Vomit On Yr Shoes. Peccato che i Creeping Nobodies tendano a sfornare in due pezzi su tre intro poco consoni al brano, senza questi “extra” l’ascolto sarebbe stato ancora migliore. MUSICAOLTRANZA. Nuova uscita per la attivissima fromSCRATCH di Firenze che vede i "padroni di casa" Miranda dividere il campo con i canadesi Creeping Nobodies. Il trio di stanza a Firenze ritorna dopo il riuscito "Rectal Exploration" con quattro brani che ridefiniscono ulteriormente la sua proposta sonora. Sempre post punk sbilenco, deviante e deviato, con chitarra stridente à-la Beefheart e voce che si esprime in litanie strascicate e indolenti, ma stavolta più incentrato sul ritmo, sul groove e su un’idea di flusso sonoro che rimanda direttamente ai Can.Head Growing e Vomit on yr Shoes sono due dub ossessivi e singhiozzanti in stile Liars mentre Your Clock It Never Works (il pezzo migliore) e Furry Guys Looking For a Flat Girl, sincopati e ipnotici, sono numeri punkfunk alla maniera degli El Guapo. I Creeping Nobodies invece, canadesi di Toronto in giro dal 2001 e con all’attivo 3 dischi, propongono tre brani che nel loro rifarsi grossomodo al post punk/noise dei Sonic Youth o a quello più arty degli Ex, sono comunque originali e ben orchestrati, con una voce vagamente teatrale e molto particolare. I Miranda riescono probabilmente a risultare più coinvolgenti ma nel complesso l'intero CD è molto interessante. |